Fare cultura, secondo il nostro punto di vista, significa provocare, scompigliare le carte, smontare i luoghi comuni che ci assediano in un mondo che ci vuole veloci, omologati e consumisti; significa anche porre domande più che fornire risposte.
Lo strumento più efficace per fare tutto questo è il teatro. Più efficace perché più vicino alle persone, più incline a mescolarsi con la vita, non erudito, non elitario. Atypica è una cooperativa con radici piantate solidamente nel teatro e con una bella storia di produzioni teatrali di impianto “sociale” anche da ben prima che il “teatro sociale” diventasse tanto à la page (per quanto, a ben vedere, il teatro è sociale e civile fin dalla culla, cioè dalla Grecia antica). Col tempo, la Cooperativa è venuta precisando un modello che è diventato un marchio di fabbrica: le Incursioni Teatrali, autentiche irruzioni del teatro in altri campi del sapere e del fare umano: convegni, presentazioni di libri, giornate di studi, celebrazioni, durante le quali il teatro dialoga con temi e problemi, mettendo la propria capacità di sintesi e di provocazione (appunto) al servizio di qualsivoglia argomento, contribuendo a fare chiarezza, ma anche ad evidenziare nodi, paradossi, soluzioni.
Le incursioni teatrali, nei contesti più svariati, danno leggerezza e profondità laddove l'esposizione e la discussione di temi anche importanti rischiano di sconfinare nella pesantezza (alzi la mano chi non si è mai annoiato ad un convegno), facendo l'effetto d'una finestra spalancata in una stanza piena di fumo, e permettendo al Teatro di sconfinare in tutti i campi della vita, portandovi la sua forza performativa, che altro non è che la forza di fare cose con le parole.